Santa Maria di Seve
BANARI  (SS )  - S'Abbadia-Badde Paradiso
Compilatore: Castello Stefano




Variazioni del nome
 Nostra Segnora 'e Sea-Santa Maria de Sea-Santa Maria 'e Sé-Madonna di Cea. 

Ubicazione geografica
Altitudine:  415 metri
Paesaggio:  Collina, Fiume
Territorio:  Campagna
Note:
Come la casa madre di Altopascio od i più celebri stabilimenti dell'epoca, il santuario di S. Maria di Seve, filiazione dell'Ordine di S. Giacomo di Altopascio unitamente alla "domus" ed all'ospedale, non sorge al centro di una città ma in aperta campagna, a circa 8 Km. da Banari, in una zona assai fertile per la presenza del fiume Tamerici, affluente del Rio Mannu di Portotorres [I.G.M., F°193, IV, N.E., Florinas ]. Ancora oggi è vivo nella memoria locale il ricordo di foreste boscose. Anticamente il sito era posto lungo la strada di pellegrinaggio denominata "Bia Grekisca" o anche "S'istrada 'e sos Padres".

Diocesi di appartenenza
Denominazione:  Archidiocesi di Sassari
Entrata in vigore:  nell'anno 1526

Diocesi di appartenenza precedenti
Denominazione:  Diocesi di Ploaghe
Entrata in vigore:  tra l'anno 1000 e l'anno 1063

Parrocchia di appartenenza
Denominazione:  San Lorenzo martire di Banari
Entrata in vigore:  tra l'anno 1722 e l'anno 1722

Parrocchie di appartenenza precedenti
Denominazione:  San Giacomo Apostolo di Banari
Entrata in vigore:  tra l'anno 1341 e l'anno 1722

Dedicazione
Dedicato a:  Madonna
Nome completo:  Santa Maria di Seve
Entrata in uso: tra l'anno 1210 e l'anno 1229
Note:
Molto probabilmente si chiamava già così nel 1198, anno della più antica attestazione documentaria circa i possedimenti nel giudicato di Torres dell'Ordine di San Giacomo di Altopascio in Sardegna.

Oggetti del culto
Descrizione: Madonna con in braccio Gesù bambino. Alta circa cm. 80, la Madonna ha un vestito color marrone con mantello celeste a bordo dorato, mentre il Gesù bambino è nudo e porta in mano una sfera d'oro: entrambi portano una corona sul capo e sono addobbati con ex-voto. A partire dal 1837, la statua è ubicata nella nicchia dell'altare. L'originario oggetto di culto, probabilmente appartenente ad epoca medioevale, dovette essere di diversa fattura e dimensioni rispetto a quello attuale: di esso non si conosce l'ubicazione originaria. Ancora oggi, il simulacro è veneratissimo da tutta la popolazione del Meilogu.
Entrata in uso: nell'anno 1837
Immagine: Statua